Discussione:
Fineco e certificazione minusvalenze
(troppo vecchio per rispondere)
Thor
2005-01-10 17:41:30 UTC
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Salve a tutti,

nel maggio 2004 ho spedito a Fineco la raccomandata per la chiusura del
mio conto nella quale richiedevo anche la certificazione delle
minusvalenze, come consigliato anche in vari gruppi e forum.
A luglio il conto viene chiuso: nessuna mail, nessuna lettera, ho visto
solo il bonifico dei soldi rimasti.
A distanza di mesi questo documento non è arrivato, allora ho telefonato
a Fineco. Mi è stato detto che "la richiesta della certificazione va
effettuata *dopo* la chiusura del conto". Avete esperienze simili?
Ma soprattutto, esiste un fac-simile di come deve essere fatta la
richiesta? Non vorrei che in Fineco fossero troppo pignoli...

Thor
LucaS
2005-01-10 18:29:40 UTC
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Post by Thor
Salve a tutti,
nel maggio 2004 ho spedito a Fineco la raccomandata per la chiusura del
mio conto nella quale richiedevo anche la certificazione delle
minusvalenze, come consigliato anche in vari gruppi e forum.
A luglio il conto viene chiuso: nessuna mail, nessuna lettera, ho visto
solo il bonifico dei soldi rimasti.
A distanza di mesi questo documento non è arrivato, allora ho telefonato
a Fineco. Mi è stato detto che "la richiesta della certificazione va
effettuata *dopo* la chiusura del conto". Avete esperienze simili?
Ma soprattutto, esiste un fac-simile di come deve essere fatta la
richiesta? Non vorrei che in Fineco fossero troppo pignoli...
Thor
Per quanto ne so, la certificazione relativa ai crediti d'imposta di cui al
D.lgs 461/97 nel tuo caso inerente, presumo, ad un deposito titoli in regime
"amministrato" ora estinto, deve essere rilasciata dalla banca a richiesta
dell'intestatario del deposito, nel momento in cui questi revoca l'opzione
( es: passaggio da regime amministrato a quello della dichiarazione) oppure
estingue il rapporto di "custodia, amministrazione o deposito".
L'art. 6 comma 5 del D.lgs non parla di estinzione del conto, giustamente,
poichè il cliente, in teoria, potrebbe tranquillamente estinguere il
deposito titoli (vendita) o trasferire i titoli presso un altro
intermediario, richiedere la certificazione e caricare le minusvalenze su un
altro deposito, sempre in regime amministrato, presso un altra banca.
Pertanto non c'è nesso, secondo me, tra l'estinzione del conto corrente e
l'emissione della certificazione la cui richiesta, comunque, si fa
semplicemente esprimendo in modo chiaro e per iscritto la manifestazione di
volontà.
saluti
LucaS.
Thor
2005-01-10 19:20:37 UTC
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In article <oQzEd.24025$***@twister2.libero.it>, ***@nomail.it
says...
Post by LucaS
Per quanto ne so, la certificazione relativa ai crediti d'imposta di cui al
D.lgs 461/97 nel tuo caso inerente, presumo, ad un deposito titoli in regime
"amministrato" ora estinto, deve essere rilasciata dalla banca a richiesta
dell'intestatario del deposito, nel momento in cui questi revoca l'opzione
( es: passaggio da regime amministrato a quello della dichiarazione) oppure
estingue il rapporto di "custodia, amministrazione o deposito".
L'art. 6 comma 5 del D.lgs non parla di estinzione del conto, giustamente,
poichè il cliente, in teoria, potrebbe tranquillamente estinguere il
deposito titoli (vendita) o trasferire i titoli presso un altro
intermediario, richiedere la certificazione e caricare le minusvalenze su un
altro deposito, sempre in regime amministrato, presso un altra banca.
Pertanto non c'è nesso, secondo me, tra l'estinzione del conto corrente e
l'emissione della certificazione la cui richiesta, comunque, si fa
semplicemente esprimendo in modo chiaro e per iscritto la manifestazione di
volontà.
saluti
LucaS.
Nel post precedente avevo menzionato solo il conto, ma nella lettera
spedita a Fineco ho specificato esattamente "estinzione del conto
n.xxxxx e dossier titoli n.yyyyy" (in regime di risparmio amministrato)
e richiedevo la "certificazione dalla quale risultino le minusvalenze
maturate sui titoli contenuti nel dossier n.yyyyy". Mi sembrava di
essere stato abbastanza chiaro, per questo adesso pensavo fosse
necessario utilizzare qualche termine tecnico o fare riferimento a
qualche legge.
Comunque farò un'altra richiesta.
Ciao

Thor
Fred [R]
2005-01-11 10:15:43 UTC
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Post by Thor
A distanza di mesi questo documento non è arrivato, allora ho
telefonato
a Fineco. Mi è stato detto che "la richiesta della certificazione va
effettuata *dopo* la chiusura del conto".
Questo succede perchè è una banca online ed ha le *sue* procedure poco
flessibili.
Formalmente forse non hanno torto perchè in effetti la certificazione
minus può avvenire solo dopo che il "deposito titoli" risulta
*completamente* chiuso.
Ora, in una banca tradizionale il tutto avviene contestualmente, con
una online è possibile che la prima richiesta sia stata ignorata
(anche per semplice disguido).
Qualche telefonata per rintracciare la prima richiesta dovrebbe essere
sufficiente, altrimenti non resta che ripeterla.
Basta indicare i tuoi dati, gli estremi del conto di riferimento e che
la richiesta di certificazione delle minusvalenze maturate viene fatta
ai sensi della normativa vigente in materia.
La certificazione (una semplice lettera con i numeri del caso) ti sarà
utile solo se continuerai ad investire in Borsa in futuro (fino a 4
anni successivi) con altre banche/sim alle quali dovrai appunto
consegnare tale documento. E se avrai scelto il medesimo regime
fiscale.
--
Saluti. Fred®
Thor
2005-01-11 18:34:25 UTC
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Post by Fred [R]
Questo succede perchè è una banca online ed ha le *sue* procedure poco
flessibili.
Formalmente forse non hanno torto perchè in effetti la certificazione
minus può avvenire solo dopo che il "deposito titoli" risulta
*completamente* chiuso.
Ecco uno dei lati negativi delle banche online.
Mi dispiace che Fineco abbia introdotto il canone. Io utilizzavo il
conto per investire in azioni perché possiedo già un conto presso una
banca tradizionale. Ma questo è un altro thread...
Il vero problema adesso è fare dei gain :-)

Thor
Fred [R]
2005-01-12 14:43:24 UTC
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Post by Thor
Il vero problema adesso è fare dei gain :-)
Infatti :-)
La certificazione serve, in via pratica, solo se si è deciso di
tentare ancora di ricavare future plusvalenze che non saranno tassate
fino a "pareggio" con le minus (valide per 4 anni successivi a quello
di maturazione).
Per legge, al momento non c'è altro modo.
--
Saluti. Fred®
LucaS
2005-01-11 21:50:42 UTC
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"Fred [R]" <mail_valida_nel_reply-***@nospam.invalid> ha scritto nel
messaggio news:jHNEd.670064$***@news4.tin.it...
wrote in message
Post by Fred [R]
Questo succede perchè è una banca online ed ha le *sue* procedure poco
flessibili.
Gentilmente, mi spieghi che c'azzeccano le procedure poco flessibili della
banca online con la normativa che è uguale per tutti?
Post by Fred [R]
Formalmente forse non hanno torto perchè in effetti la certificazione
minus può avvenire solo dopo che il "deposito titoli" risulta
*completamente* chiuso.
Il cliente può chiudere un deposito titoli e mantenere il conto corrente.
Non sono due cose correlate.
La seconda è funzionale alla prima solo per il fatto che un deposito titoli
necessita di un conto corrente su cui essere regolato.
Dal 1 luglio 1998, data di entrata in vigore della norma, è successo più di
una volta sia nella banca in cui lavoro che in altre.
In Fineco non si può?
Vorresti essere più chiaro nella tua esposizione?
Post by Fred [R]
Ora, in una banca tradizionale il tutto avviene contestualmente, con
una online è possibile che la prima richiesta sia stata ignorata
(anche per semplice disguido).
Non mi risulta che in una banca tradizionale il tutto avvenga
contestualmente.
Possono passare un po di giorni tra la vendita/trasferimento dei titoli ed
il rilascio della certificazione.
E' anche normale considerando che, in special modo per l'estinzione di un
deposito dovuta alla vendita dei titoli, la banca deve avere il tempo di
contabilizzare le operazioni oltre che nella contabilità ordinaria anche nel
suo applicativo fiscale aggiornando la posizione del cliente.
Solo dopo potrà certificare eventuali crediti d'imposta.
La mia curiosità è però un altra.
Quale nesso c'è tra il fatto che in una banca tradizionale l'emissione della
certificazione sia eventualmente contestuale all'estinzione del deposito e
l'altro fatto che, a causa di un semplice disguido, la richiesta possa
essere stata ignorata.?
Francamente non l'ho capito.

CUT
Post by Fred [R]
La certificazione (una semplice lettera con i numeri del caso) ti sarà
utile solo se continuerai ad investire in Borsa in futuro
Il termine Borsa lascerebbe fraintendere solo l'attività di trading
sull'azionario.
In realtà potrebbe tranquillamente sottoscrivere una qualsiasi obbligazione
in emissione, compresi BTP e CCT.
Se la rivende nei quattro anni successivi realizzando una plusvalenza anche
minima questa sarà compensata con tutto o parte del credito d'imposta
disponibile.

saluti
LucaS
Fred [R]
2005-01-12 10:00:48 UTC
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Post by LucaS
Vorresti essere più chiaro nella tua esposizione?
Ci provo.
*Vado* nella mia banca. Dico di voler *chiudere* il rapporto di c/c,
compreso ovviamente il deposito titoli che sta "dentro" al c/c. Chiedo
che mi venga rilasciata la certificazione di legge per eventuali
minus.
La banca prende atto e procede. Nei "tempi tecnici" necessari il c/c
verrà chiuso ed io avrò la mia brava dichiarazione che potrò
eventualmente consegnare ad altro intermediario finanziario.
Post by LucaS
Non mi risulta che in una banca tradizionale il tutto avvenga
contestualmente.
Non ho parlato di contestualità, dico solo che *avviene*.
"Thor" ci dice che, nonostante la richiesta, Fineco non ha provveduto.
Post by LucaS
Possono passare un po di giorni tra la vendita/trasferimento dei titoli ed
il rilascio della certificazione.
E' anche normale considerando che, in special modo per l'estinzione di un
deposito dovuta alla vendita dei titoli, la banca deve avere il tempo di
contabilizzare le operazioni oltre che nella contabilità ordinaria anche nel
suo applicativo fiscale aggiornando la posizione del cliente.
Solo dopo potrà certificare eventuali crediti d'imposta.
Ovvio (e i tempi sono spesso biblici). Ma Thor non ha specificato se
il deposito titoli con Fineco era pieno o vuota nel momento in cui ha
chiesto la chiusura del c/c.
Post by LucaS
La mia curiosità è però un altra.
Quale nesso c'è tra il fatto che in una banca tradizionale
l'emissione della
certificazione sia eventualmente contestuale all'estinzione del deposito e
l'altro fatto che, a causa di un semplice disguido, la richiesta possa
essere stata ignorata.?
Se ho un disguido con la mia banca tradizionale, vado (poche centinaia
di metri) e lo risolvo, anche perché posso parlare con il
*responsabile* della cosa e non con un addetto al call center che alla
fine se la cava con un "non dipende da me".
Domanda in generale:
Quanti clienti Fineco (o di altra banca online) sono mai riusciti a
parlare con un *bancario* di Fineco, con il responsabile dell'Ufficio
XY, anziché con il Call Center?
Post by LucaS
Il termine Borsa lascerebbe fraintendere solo l'attività di trading
sull'azionario.
In realtà potrebbe tranquillamente sottoscrivere una qualsiasi obbligazione
in emissione, compresi BTP e CCT.
E' tutta questione di "cultura finanziaria".
A me risulta che "in Borsa" vengono trattati *tutti* gli strumenti
finanziari quotati: azioni, obbligazioni, etf, derivati, tutto quel
che vuoi. E mi risulta che con Fineco e molte altre banche/sim
qualsiasi *privato* ha la possibilità di compiere tutte le operazioni
di trading online senza problemi, su tutti questi strumenti. Così come
lo si può fare con una banca tradizionale (con maggiori spese e tempi
più lunghi).
Se uno poi accoppia Borsa=Azioni, non so proprio che farci.
Post by LucaS
Se la rivende nei quattro anni successivi realizzando una
plusvalenza anche
minima questa sarà compensata con tutto o parte del credito
d'imposta
disponibile.
Come già detto :-)
--
Saluti. Fred®
Fred [R]
2005-01-12 14:39:33 UTC
Permalink
Post by Fred [R]
compreso ovviamente il deposito titoli che sta "dentro" al c/c.
E' evidente che devo avere già venduto il contenuto del deposito
oppure aver chiesto il trasferimento presso altra banca/sim.
In questo secondo caso la certificazione ha tempi ancora più lunghi,
ma non è che devo chiederla due volte. Al massimo posso sollecitarla
se tarda ad arrivare.
--
Saluti. Fred®
LucaS
2005-01-12 21:40:47 UTC
Permalink
Post by Fred [R]
Post by Fred [R]
compreso ovviamente il deposito titoli che sta "dentro" al c/c.
E' evidente che devo avere già venduto il contenuto del deposito
oppure aver chiesto il trasferimento presso altra banca/sim.
In questo secondo caso la certificazione ha tempi ancora più lunghi,
ma non è che devo chiederla due volte. Al massimo posso sollecitarla
se tarda ad arrivare.
Il mio intervento era focalizzato ad evidenziare che la risposta data da
Fineco a Thor era una emerita sciocchezza.
Questo a beneficio di Thor e di tutti gli altri che ci leggono. Si potrebbe
infatti dedurre, che l'emissione della certificazione relativa alle
minusvalenze possa essere rilasciata dall'intermediario solo dopo che è
stato estinto anche il conto corrente.
Non è così e mi è parso giusto sottolinearlo citando anche i riferimenti
normativi, ad uso di chi volesse eventualmente approfondire.
Potranno poi esserci altre dieci ragioni per le quali Fineco non ha
recepito ed esaudito la richiesta di Thor di avere la certificazione, non
ultime le ragioni che tu, correttamente, evidenzi in merito al diverso tipo
di operatività tra una banca come Fineco ed una tradizionale e che io non
avevo focalizzato..
Nel caso di Thor, trovo corretto, come tu giustamente consigli, sollecitare
la precedente richiesta anzichè farne una nuova.
Mi è parso doveroso anche precisare che una minusvalenza, in teoria, può
essere recuperata anche sottoscrivendo un BTP per poi rivenderlo prima della
scadenza.
Una sola delle due operazioni transita in Borsa :-)
Chiedo scusa per la precisazione che a qualcuno può essere parsa superflua
ma accoppiare Borsa=Azioni, nell'immaginario collettivo, ci vuole nulla
purtroppo.
Me lo ricordano ogni giorno i miei clienti :-)
La cultura finanziaria si fa anche qui ed il contributo di questo ng è, se
non determinante, quantomeno onesto, non essendo influenzato da
"interessi" di parte.
Infine, se mi consenti e sempre ad uso dei meno esperti che ci leggono,
aggiungo che molti clienti i quali non operavano in "Borsa", nel senso che
non hanno mai acquistato un'azione in vita loro, si trovano oggi ad avere
anche notevoli minusvalenze.
La ragione è semplice.
Questi, il 1 Luglio 1998, si trovavano a possedere BTP o altre obbligazioni
a tasso fisso acquistate o sottoscritte in precedenza.
Il legislatore stabilì un principio per ricavare i prezzi fiscali di carico
dei titoli già presenti in deposito alla data di entrata in vigore della
norma, ovvero un prezzo "convenzionale", riveniente dalla media aritmetica
delle singole quotazioni giornaliere del titolo, rilevate nel mese
antecedente all'entrata in vigore (giugno 1998), laddove il titolare del
deposito non fosse in grado o non volesse "provare" il prezzo reale,
esibendo i fissati bollati d'acquisto.
Era l'epoca del primo calo vorticoso dei tassi ed il meccanismo del prezzo
medio, favorì il rilevamento di quotazioni molto al di sopra della pari,
in particolare per le obbligazioni in genere ed i bond statali, entrambi a
tasso fisso, ovviamente.
Conseguentemente per questi titoli, che arrivano oggi a scadenza alla pari
(100/100), risultano prezzi fiscali di carico più elevati e quindi
minusvalenze a valanga ma, di fatto, "fittizie".

Cordialmente
LucaS

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